Bologna, 2018
Un muro, sia nel suo senso fisico che in quello metaforico, è qualcosa di duro, insuperabile, un confine, una barriera. Il modo di dire "Non so più dove sbattere la testa", presuppone che la situazione sia talmente grave che ormai vista l'impossibilità di trovare una soluzione, resta solamente da tirare una testata al muro.
Ma se fosse possibile sbattere la testa contro un muro senza farci del male? Potrebbe aiutarci a risolvere veramente i problemi?
Abbiamo raccolto la sfida del concorso per partecipare alla mostra The Wall (a Palazzo Belloni) per realizzare un'ironica utopia: abbiamo progettato un'installazione fatta da un muro soffice che potesse essere uno strumento per “risolvere” i problemi dei cittadini e dei turisti di Bologna.
Ogni installazione è costituita da un corpo auto-portante posizionato a un muro della città. La parete dell'installazione è accompagnata da una breve didascalia in doppia lingua e dal titolo stampato su una superficie adesiva posta a terra (f).
L'installazione è composta da tre materiali diversi stratificati: un pannello di compensato (a), uno di superficie anti-shock (b) e uno di schiuma poliuretanica (c). A copertura, un tessuto di lycra stampato (d) copre i due strati morbidi.
a. compensato
b. anti-shock
c. schiuma poliuretano
d. tessuto
e. piede
f. adesivo
Mattoncino campione (la schiuma di poliuretano è qui in 2 strati a causa della non-reperibilità della versione più spessa.
Partendo dalle location suggerite nel bando di The Wall, abbiamo identificato 15 luoghi a Bologna, per posizionare l'installazione.
Abbiamo cercato luoghi in cui potessero esserci persone realmente bisognose di chiarire alcune idee; abbiamo pensato, ad esempio, ai lavoratori che attraversano quotidianamente le porte della città per raggiungere il loro posto di lavoro o agli studenti che usano la biblioteca centrale per preparare gli esami.
Ogni parete è 2,50 metri e profonda 14 centimetri, mentre la larghezza cambia in ciascuna posizione.
Abbiamo progettato alcuni materiali di supporto per l'installazione.
Una cartolina formato A5 che, distribuita in città può far conoscere il progetto stimolando la curiosità ed indirizzando i lettori.
Un sito Web per spiegare il lato 'terapeutico' dell'azione proposta dal progetto ed approfondire diversi modalità per alleviare le stress.
Bologna, 2018
Un muro, sia nel suo senso fisico che in quello metaforico, è qualcosa di duro, insuperabile, un confine, una barriera. Il modo di dire "Non so più dove sbattere la testa", presuppone che la situazione sia talmente grave che ormai vista l'impossibilità di trovare una soluzione, resta solamente da tirare una testata al muro.
Ma se fosse possibile sbattere la testa contro un muro senza farci del male? Potrebbe aiutarci a risolvere veramente i problemi?
Abbiamo raccolto la sfida del concorso per partecipare alla mostra The Wall (a Palazzo Belloni) per realizzare un'ironica utopia: abbiamo progettato un'installazione fatta da un muro soffice che potesse essere uno strumento per “risolvere” i problemi dei cittadini e dei turisti di Bologna.
Ogni installazione è costituita da un corpo auto-portante posizionato a un muro della città. La parete dell'installazione è accompagnata da una breve didascalia in doppia lingua e dal titolo stampato su una superficie adesiva posta a terra (f).
L'installazione è composta da tre materiali diversi stratificati: un pannello di compensato (a), uno di superficie anti-shock (b) e uno di schiuma poliuretanica (c). A copertura, un tessuto di lycra stampato (d) copre i due strati morbidi.
a. compensato
b. anti-shock
c. schiuma poliuretano
d. tessuto
e. piede
f. adesivo
Mattoncino campione (la schiuma di poliuretano è qui in 2 strati a causa della non-reperibilità della versione più spessa.
Partendo dalle location suggerite nel bando di The Wall, abbiamo identificato 15 luoghi a Bologna, per posizionare l'installazione.
Abbiamo cercato luoghi in cui potessero esserci persone realmente bisognose di chiarire alcune idee; abbiamo pensato, ad esempio, ai lavoratori che attraversano quotidianamente le porte della città per raggiungere il loro posto di lavoro o agli studenti che usano la biblioteca centrale per preparare gli esami.
Ogni parete è 2,50 metri e profonda 14 centimetri, mentre la larghezza cambia in ciascuna posizione.
Abbiamo progettato alcuni materiali di supporto per l'installazione.
Una cartolina formato A5 che, distribuita in città può far conoscere il progetto stimolando la curiosità ed indirizzando i lettori.
Un sito Web per spiegare il lato 'terapeutico' dell'azione proposta dal progetto ed approfondire diversi modalità per alleviare le stress.
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