Un carattere tipografico che ci insegna ad essere pazienti.
Nelle 20 novelle di Marcovaldo ovvero Le stagioni in città di Italo Calvino il protagonista, l'umile manovale Marcovaldo, affronta vari problemi legati alla civiltà industriale in cui si trova a vivere, tra cui la cattiva sistemazione degli immigranti (case malsane, poco riscaldate d’inverno), il salario basso (ristrettezze economiche, cattiva alimentazione, malattie), l’inquinamento, il consumismo sfrenato e il traffico cittadino.
«Questi bambini, – disse il dottore della Mutua, – avrebbero bisogno di respirare un po’ d’aria buona, a una certa altezza, di correre sui prati... Era tra i letti del seminterrato dove abitava la famigliola, e premeva lo stetoscopio sulla schiena della piccola Teresa, tra le scapole fragili come le ali d’un uccelletto implume.»
«E via pacchi pacchetti pacchettini borse borsette vorticavano attorno alla cassa in un ingorgo, mani che frugavano nelle borsette cercando i borsellini e dita che frugavano nei borsellini cercando gli spiccioli, e giù in fondo in mezzo a una foresta di gambe sconosciute e falde di soprabiti i bambini non più tenuti per mano si smarrivano e piangevano.»
«E dove s’estendeva un altopiano ondeggiante di tetti bassi, cimase, altane, serbatoi d’acqua, balconi, lucernari, tettoie di lamiera, ora s’innalza il sopraelevamento generale d’ogni vano sopraelevabile: spariscono i dislivelli intermedi tra l’infimo suolo stradale e l’eccelso ciclo dei super-attici.»
Al centro del romanzo vi è un costante contrasto: la città, la sua corsa al progresso e all’industrializzazione da una parte e l'ingenuo protagonista, il suo amore per la natura e il costate sogno di una vita bucolica dall'altra.
↓
Per questo è stato sviluppato un carattere mutevole che potesse oscillare da una forma fredda e statica (carattere senza grazie) ed una più morbida e 'naturale' (carattere con grazie di tipo 'veneziano').
All'interno del volume la tipografia varia progressivamente, portando il lettore da un paragrafo senza grazie ad uno con le grazie senza un netto stacco, ma in maniera delicata, quasi silenziosa.
Un carattere tipografico che ci insegna ad essere pazienti.
Nelle 20 novelle di Marcovaldo ovvero Le stagioni in città di Italo Calvino il protagonista, l'umile manovale Marcovaldo, affronta vari problemi legati alla civiltà industriale in cui si trova a vivere, tra cui la cattiva sistemazione degli immigranti (case malsane, poco riscaldate d’inverno), il salario basso (ristrettezze economiche, cattiva alimentazione, malattie), l’inquinamento, il consumismo sfrenato e il traffico cittadino.
«Questi bambini, – disse il dottore della Mutua, – avrebbero bisogno di respirare un po’ d’aria buona, a una certa altezza, di correre sui prati... Era tra i letti del seminterrato dove abitava la famigliola, e premeva lo stetoscopio sulla schiena della piccola Teresa, tra le scapole fragili come le ali d’un uccelletto implume.»
«E via pacchi pacchetti pacchettini borse borsette vorticavano attorno alla cassa in un ingorgo, mani che frugavano nelle borsette cercando i borsellini e dita che frugavano nei borsellini cercando gli spiccioli, e giù in fondo in mezzo a una foresta di gambe sconosciute e falde di soprabiti i bambini non più tenuti per mano si smarrivano e piangevano.»
«E dove s’estendeva un altopiano ondeggiante di tetti bassi, cimase, altane, serbatoi d’acqua, balconi, lucernari, tettoie di lamiera, ora s’innalza il sopraelevamento generale d’ogni vano sopraelevabile: spariscono i dislivelli intermedi tra l’infimo suolo stradale e l’eccelso ciclo dei super-attici.»
Al centro del romanzo vi è un costante contrasto: la città, la sua corsa al progresso e all’industrializzazione da una parte e l'ingenuo protagonista, il suo amore per la natura e il costate sogno di una vita bucolica dall'altra.
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Per questo è stato sviluppato un carattere mutevole che potesse oscillare da una forma fredda e statica (carattere senza grazie) ed una più morbida e 'naturale' (carattere con grazie di tipo 'veneziano').
All'interno del volume la tipografia varia progressivamente, portando il lettore da un paragrafo senza grazie ad uno con le grazie senza un netto stacco, ma in maniera delicata, quasi silenziosa.
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