La Valmarecchia è un territorio che riesce ad attrarre turisti per diverse qualità: l’offerta enogastronica, quella culturale, la natura e l’incantevole paesaggio, l’accoglienza dei suoi abitanti. La convivenza di tutte queste caratteristiche rende la Valmarecchia una terra unica, e proprio questa varietà risulta il polo attrattivo principale per un visitatore.
Prendendo ispirazione dai ritratti di Sigismondo Malatesta e di Federico da Montefeltro dipinti da Piero della Francesca, ed in particolar modo dalla composizione fittizia che vede questi due profili guardarsi a vicenda come in uno specchio, abbiamo elaborato una proposta per l’identità visiva che potesse rappresentare la varietà di ciò che offre il territorio della Valmarecchia.
Nella proposta diverse icone vanno a posizionarsi all’interno di uno specchio immaginario, creando un confronto a coppie e proponendo letture sempre nuove del dinamico territorio.
A sinistra
Piero della Francesca, Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1451
A destra
Piero della Francesca, Doppio ritratto dei duchi di Urbino (ritratto di Federico da Montefeltro), 1465-1472 circa
Tovaglia con stampa a ruggine.
Lo stile con cui gli elementi dell’identità visiva sono stati elaborati, trae ispirazione diretta dai disegni della stampa a ruggine, antica tecnica la cui nascita e tradizione è legata al territorio della Valmarecchia. In questa tecnica i soggetti sono spesso separai tra loro da uno spessore bianco, che abbiamo mantenuto nel disegno delle icone.
Dalla stampa a ruggine sono stati scelti anche i due colori utilizzati nel logo, un “ruggine” ed un blu scuro.
Per ogni artefatto comunicativo si potrà scegliere la coppia più adatta al soggetto della comunicazione; ad esempio per un’ipoteca sagra del fungo a Verucchio si possono scegliere l’icona del fungo Prugnolo “specchiata” a quella della Rocca Maletestiana rappresentativa del borgo. Le coppie di soggetti più evocative potranno essere invece utilizzate su tutto il materiale promozionale.
La Valmarecchia è un territorio che riesce ad attrarre turisti per diverse qualità: l’offerta enogastronica, quella culturale, la natura e l’incantevole paesaggio, l’accoglienza dei suoi abitanti. La convivenza di tutte queste caratteristiche rende la Valmarecchia una terra unica, e proprio questa varietà risulta il polo attrattivo principale per un visitatore.
Prendendo ispirazione dai ritratti di Sigismondo Malatesta e di Federico da Montefeltro dipinti da Piero della Francesca, ed in particolar modo dalla composizione fittizia che vede questi due profili guardarsi a vicenda come in uno specchio, abbiamo elaborato una proposta per l’identità visiva che potesse rappresentare la varietà di ciò che offre il territorio della Valmarecchia.
Nella proposta diverse icone vanno a posizionarsi all’interno di uno specchio immaginario, creando un confronto a coppie e proponendo letture sempre nuove del dinamico territorio.
A sinistra
Piero della Francesca, Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1451
A destra
Piero della Francesca, Doppio ritratto dei duchi di Urbino (ritratto di Federico da Montefeltro), 1465-1472 circa
Tovaglia con stampa a ruggine.
Lo stile con cui gli elementi dell’identità visiva sono stati elaborati, trae ispirazione diretta dai disegni della stampa a ruggine, antica tecnica la cui nascita e tradizione è legata al territorio della Valmarecchia. In questa tecnica i soggetti sono spesso separai tra loro da uno spessore bianco, che abbiamo mantenuto nel disegno delle icone.
Dalla stampa a ruggine sono stati scelti anche i due colori utilizzati nel logo, un “ruggine” ed un blu scuro.
Per ogni artefatto comunicativo si potrà scegliere la coppia più adatta al soggetto della comunicazione; ad esempio per un’ipoteca sagra del fungo a Verucchio si possono scegliere l’icona del fungo Prugnolo “specchiata” a quella della Rocca Maletestiana rappresentativa del borgo. Le coppie di soggetti più evocative potranno essere invece utilizzate su tutto il materiale promozionale.
Ritorna al Portfolio
Guarda i progetti simili
→ Fashion Research Italy
→ Dove sbattere la testa